Nerito piange Antonio nella sala consiliare. Il sindaco D'Alonzo: "Una grave perdita per tutta la comunità"

CROGNALETO – Non esita a definirla una perdita pesante per l’intera comunità, il sindaco Giuseppe D’Alonzo, la scomparsa improvvisa di Antonio Filipponi, 48enne appuntato dei carabinieri forestale di Nerito di Crognaleto. A portarselo via è stato un infarto fulminante, mentre si trovava alla guida della sua Audi station di colore grigio, lungo l’autostrada A24. Aveva superato da poco il casello di Colledara-San Gabriele e come tutte le mattine si stava dirigendo verso la caserma dove prestava servizio, ad Assergi, nel corpo guardie del Parco del Gran Sasso monti della Laga. Sempre immerso nelle sue montagne, quelle stesse per cui ha speso la sua seppur breve vita. Ha avvertito il malore e l’ultimo anelito di dovere civile l’ha espresso nella consapevolezza di non costituire un rischio per gli altri: ha accostato l’auto in piazzola di sosta e lì si è lasciato rapide dal destino, duro e crudele. Che qualcosa non andasse, al chilometro 132, è stato l’operatore della sala di controllo di Strada dei Parchi ad Assergi. Attraverso le telecamere di sorveglianza ha notato il corpo del militare riverso sui sedili anteriori e ha dato l’allarme. Ma seppur tempestivi, i soccorsi non hanno potuto salvare la vita ad Antonio, ormai privo di vita all’arrivo dell’ambulanza e dell’elicottero del 118 decollato dall’Aquila e fatto atterrare in carreggiata verso Roma. Crognaleto, in particolare la sua frazione-cuore Nerito, ma anche l’intero comprensorio piange da ieri mattina questo robusto servitore dello Stato. “Siamo addolorati per la perdita di un degno rappresentante del territorio, come presidente della Pro-loco e come rappresentante delle istituzioni – ha commentato il sindaco D’Alonzo -. Era un uomo molto generoso, sempre in prima fila quando si trattava di animare iniziative della tradizione e di aggregazione della nostra comunità. Era l’anima dell’Erede e del fuoco di Natale. Il suo nome si aggiunge a quello di altri figli della nostra comunità che abbiamo perso prematuramente in queste ultime settimane”.  E’ stata la moglie Vincenza a chiedere che la camera ardente di Antonio Filipponi, la cui salma è stata composta nella divisa della Forestale, fosse ospitata nella sala consiliare del Comune, a Nerito. La lunga fila di compaesani e di tanti amici ‘saliti’ su per la vallata del Vomano per rendergli omaggio, ha dimostrato quali sentimenti di amicizia e di rispetto avesse saputo suscitare in molti Antonio, sbarcato nel mondo del lavoro come autista dell’Arpa ma passato ben presto alla Forestale per coronare una sua passione da sempre. Oggi molti dei suoi colleghi saranno presenti ai funerali, alle 16, nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Nerito, per stringersi alla moglie Vincenza e alle sue due giovanissime figlie.